Giuse The Lizia racconta il suo nuovo album Internet (Maciste Dischi), un progetto nato per raccontare le relazioni e i legami che nascono e si distruggono nell’era digitale. Parla delle sonorità sperimentali, delle collaborazioni e del legame con il cantautorato italiano.
Il giovane cantautore Giuse The Lizia ci invita a scoprire Internet, il suo nuovo album, dove i ritmi moderni e l’autenticità dei testi si incontrano per raccontare l’impatto del mondo digitale sui rapporti umani. Cresciuto a Bagheria ventidue anni fa, Giuse ha fuso la tradizione della musica italiana con sonorità contemporanee, ispirandosi a esperienze personali e a storie comuni a molti giovani. Durante l’intervista, ci parla delle collaborazioni artistiche, della sua prospettiva sul tema dell’accettazione sociale e delle sfide incontrate lungo il percorso. Con Internet, Giuse esplora non solo la complessità delle connessioni virtuali ma anche la resilienza delle relazioni reali in un’epoca di rapidi cambiamenti.
Raccontaci del tuo nuovo album Internet. Qual è il tema centrale e cosa ti ha ispirato a scriverlo?
“INTERNET” l’ho scritto per raccontare le mie storie. Poi mi sono accorto che le storie che raccontavo avevano tutte come sfondo internet: le relazioni di cui parlo e i legami che costruisco e racconto nel disco hanno spesso internet come fonte all’origine. Magari ci si conosce sui social, oppure molte brutte storie finiscono (in maniera altrettanto brutta) con un messaggio, che cestina una relazione di due anni.
Hai esplorato diversi generi musicali in questo progetto. Come hai scelto le sonorità e le collaborazioni che ne fanno parte?
Volevamo sperimentare, non c’era un’idea ben precisa, è venuto tutto in modo naturale in studio. Mi sono trovato molto bene a lavorare con okgiorgio e Mr.Monkey, con loro sono riuscito a spingermi oltre la mia comfort zone, a cercare nuove sonorità.
Le collaborazioni invece sono nate in maniera diversa: con centomilacarie ci conosciamo e siamo amici, c’era un legame umano che poi è diventato anche artistico, mentre su “Tonight Gospel” sentivo la penna di Mecna come la più giusta per raccontare le cose in modo rap ma sempre con una vena nostalgica e romantica.
Nel tuo brano “Flash” omaggi Lucio Dalla campionando l’iconica “Disperato, Erotico, Stomp”. Quanto è importante per te l’eredità della musica italiana e in che modo ti influenza?
La musica italiana mi influenza tantissimo, l’ho ascoltata tanto e continuo ad amarla. Forse la cosa che più mi piace della musica italiana è proprio la sua forma canzone e i suoi schemi strutturali, che in qualche modo ho interiorizzato. Al cantautorato di quegli anni ci sono legatissimo anche per una questione di nostalgia, per gli ascolti che facevo in macchina con i miei genitori, quindi è una parte fondamentale del mio background musicale.
Le tue canzoni parlano di esperienze comuni tra i giovani. Come pensi che la tua musica risuoni con la tua generazione?
Penso che risuoni forte, nel senso che chi mi ascolta e ha la mia età riesca ad immedesimarsi tanto. Questa è una chiave importante, cioè il riuscire a far affezionare gli altri non tanto al personaggio ma alle cose che dice, che poi diventano le cose di tutti e che accomunano le diverse persone. Sono davvero contento di questo aspetto.
TOH! è una piattaforma LGBT+. In quanto ventenne, quale percezione hai dell’accettazione della nostra comunità tra i tuoi coetanei, considerando il clima d’intolleranza che stiamo vivendo?
Io in questo devo dire che sono molto positivo. Faccio una premessa: io vivo in una bolla, i miei amici li scelgo anche in base a queste cose, sono visioni della vita e del mondo ancora prima che opinioni politiche in senso stretto, non riuscirei ad avere come amici delle persone che non condividono la mia stessa base valoriale e ideologica. In generale, però, mi sembra che determinate tematiche e conquiste abbiano davvero coinvolto tanti giovani. In percentuale credo siano molti di più i giovani che sostengono questa lotta (e altre lotte collaterali) rispetto a quelli che non lo fanno. Spero che la mia visione sia corretta, sicuramente è positiva.
Internet gioca un ruolo fondamentale nelle relazioni di oggi. Vuole il titolo essere anche un atto di denuncia riguardo all’influenza del digitale sulle connessioni umane?
Come ho detto spesso, io stesso ho un giudizio abbastanza neutrale di quello che è per me internet in termini di danni e in termini di vantaggi. L’aspetto relazionale è sicuramente qualcosa di critico: i social hanno portato davvero un problema di linguaggio e di incomunicabilità. Al contempo, però, hanno permesso di mantenere tanti legami a distanza e di coltivare relazioni importanti anche se geograficamente lontane, e io che sono fuorisede questa cosa la sento tanto, quindi il titolo rispecchia entrambi gli aspetti.
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella creazione di Internet rispetto ai tuoi lavori precedenti?
Sicuramente la sfida più grande è stata quella di fare una scrematura tra le canzoni che avevo scritto, erano davvero tante. Avevo meno pezzi tra cui scegliere per “CRUSH”, il mio primo disco, quindi la scelta è stata più facile in quel caso. Anche lavorare alle canzoni, tra gli impegni vari, non è stato facilissimo, però l’abbiamo portata a casa.
In che modo il tuo background culturale di Bagheria ha influenzato il tuo percorso musicale e il tuo stile?
In vari modi, sicuramente a Bagheria ho la fortuna di aver vissuto tanto in termini di esperienze e di stimoli. Ho grande memoria e nostalgia del mio vissuto adolescenziale, prendo tanto da quel passato lì. E poi posso confrontarmi con dei grandi artisti bagheresi, penso a Tornatore e Guttuso. Mi sento in qualche modo ispirato da queste grandi personalità.
Stai per partire in tour, hai preparato qualcosa di speciale?
Stiamo preparando un grande show, molto più studiato e preparato rispetto al primo tour, che per me è comunque stato incredibile. Sicuramente eguaglieremo la figata del primo tour e penso che la supereremo abbondantemente.
La canzone che non vedi l’ora di cantare?
“x te che mi conosci così bene”.
Qual è l’ultimo album di cui ti sei innamorato?
“Club Dogo”, l’ultimo disco dei Dogo.
Foto: Alex Vaccani con Alessandro Marzo